In questi primi decenni del ventunesimo secolo i contenuti (content) – soprattutto quelli digitali – sono progressivamente diventati degli strumenti di business altamente redditizi, oltre che facilmente accessibili.

Oltre a ciò, l’inclinazione a tenersi al passo coi tempi è imprescindibile se si possiede o si lavora in un’attività commerciale. Essa permette di allinearsi con i ritmi sempre più incalzanti della contemporaneità, e di trarre da essi una serie di vantaggi, sia personali che professionali. 

É anche per questi due motivi che comprendere l’importanza di una delle professioni che si sta diffondendo maggiormente sul web, quella del content creator, è fondamentale.

In questo articolo analizzeremo:

  • Chi è un content creator;
  • Cosa serve per diventare un creator digitale;
  • Perché è utile creare contenuti.
Cosa può essere content?

Sostanzialmente tutto ciò che viene prodotto in rete può essere definito content: blog post, infografiche, video, podcast e tweet, per citarne alcuni.

Strumenti digitali utili ad occuparsi di inbound marketing
Il termine Inbound marketing indica una metodologia di business che attira i clienti creando contenuti di valore ed esperienze su misura per loro. Fonte: Antevenio.
Vi verrà spontaneo pensare dunque che chiunque produca un video o editi una foto sia un content creator. Ebbene, non è così.

Quando si parla di content creator si intende una figura che realizza contenuti al fine di pubblicizzare prodotti o servizi, e che ha fatto di questo una professione, traendone vantaggio lavorativo ed economico.

Il luogo preferito dei creators sono i social media come TikTok e Instagram.

Queste piattaforme hanno reso via via sempre più semplice per gli utenti la creazione di contenuti (pensiamo ai Reels Instagram e ai brevi Tik-Tok, tipologie di video di lunghezza molto ridotta che stanno spopolando in questo momento storico).

⚠️ Una premessa importante ⚠️

Occorre fare una distinzione tra content creator e influencer, figure che tuttavia talvolta possono combaciare. Nate entrambe con la diffusione dei social network, a distinguerle è l’impostazione del loro lavoro.

Generalmente il content creator lavora per un brand in maniera studiata, con un piano editoriale e una strategia, creando contenuti di qualità. Il content creator viene dunque assunto da un’azienda specificamente per pensare e realizzare contenuti. 

Diversamente l’influencer diventa tale grazie a una particolare attitudine, all’umorismo, all’aspetto fisico, alla passione per la cucina o per la moda. Assume così il ruolo di leader d’opinione all’interno di una cerchia più o meno ristretta, senza che per questo sia dotato di competenze specifiche.

Una influencer realizza content servendosi di smartphone e del tipico ring-light. Fonte: Pexels.

Attenzione: meno competenze non significa sempre minore efficacia o professionalità. Negli ultimi anni infatti si è diffuso il fenomeno dell’influencer marketing, uno dei sistemi più redditizi per fare pubblicità. Si tratta di un tipo di marketing per cui le aziende selezionano alcune di queste “star” del web, pagandole per sponsorizzare i propri prodotti servizi.

Come diventare abili content creators?

Spesso si pensa che per sfondare on-line occorra una predisposizione naturale.

In parte è vero: tuttavia, per trasformare una semplice passione in una professione, occorre lavorare duramente, nutrire molti interessi, aggiornarsi continuamente ed essere mossi da una forte motivazione e costanza. 

Dalla cultura deriva la conoscenza che permette di parlare di un argomento in modo creativo e, dunque, originale. Il pensiero out of the box, poi, aiuta in maniera trasversale a illuminare aspetti nuovi e intriganti da proporre al proprio pubblico.

La creatività, se combinata con conoscenza e consapevolezza, riesce a generare interesse e ad attrarre sempre nuovo pubblico

Il confronto promuove sempre la creatività
Anche il confronto con l'altro è uno stimolo fondamentale per sviluppare la creatività. Fonte: Pexels.
Strategia

Essere creativi non basta.

Affinchè la creazione di contenuti determini un reale vantaggio competitivo occorre strutturare la propria attività con un piano specifico. In questo caso esistono figure specializzate nello sviluppare strategie di comunicazione ad hoc, per adattare il brand per cui si sta lavorando al settore di mercato di riferimento. 

Pertanto è necessaria un’analisi che preceda la stesura di tale strategia.

Naturalmente esistono dinamiche specifiche vigenti all’interno degli habitat mediatici. I social media strategist per esempio, essendo aggiornati su come funzionano gli algoritmi social, possono studiarne i meccanismi funzionali

Competenze e mindset

A postare qualche contenuto su Instagram siamo tutti capaci, giusto?

Ciò che differenzia chi lo fa in maniera professionale, oltre alla strategia, sono le competenze e la mentalità. 

Disporre delle giuste basi nelle discipline della comunicazione come copywritingstorytelling (meglio ancora se corporate storytelling), marketingdata analysis, ma anche sociologia e semiotica, ci permette di fare la differenza. 

In aggiunta a queste competenze, è fondamentale possedere una certa impostazione mentale. Costanza, ambizione, pensare fuori dagli schemi e altre soft skills sono variabili che contribuiscono in modo determinante a decretare la risposta positiva da parte dell’audience

L'unione di competenze e mentalità giusta genera idee innovative. Fonte: iStock images.
Perché è utile creare contenuti?

A raggiungere nuovi potenziali clienti ormai non è più la pubblicità nuda e cruda. Nemmeno quella che sbandiera il nome del brand o ne elogia le qualità in maniera diretta ed esplicita. 

I contenuti che funzionano sono quelli che coinvolgono le persone in maniera indiretta, leggera e piacevole. Questo avviene perché, con queste modalità, è più semplice stabilire un legame con le persone, aldilà del mero interesse economico o atto di vendita finale
 
La creazione strategica dei contenuti contribuisce a definire la brand identity che rende un marchio riconoscibile e memorabile. Facendosi conoscere in quanto persone, con valori reali ed una “missione”, creando una community ed un rapporto di conoscenza più profonda con la propria audience, sarà più facile accrescere il proprio seguito.
 
All’aumentare dei canali di distribuzione (social media, qr code, adv e motori di ricerca o canali come YouTube e Twitch) attraverso cui le persone vengono a contatto con i contenuti, aumentano le probabilità che questi stessi contenuti vengano fruiti da audience sempre più eterogenee. Tradotto nel linguaggio del marketing: è più probabile dare il via al processo del marketing funnel (che si compone generalmente di 4 fasi: consapevolezza, interesse, considerazione, acquisto).

Giunti a questo punto e se si sarà strutturata per bene la strategia, si tratterà solamente di chiudere il cerchio: unendo questi passaggi sarà più semplice raggiungere l’obiettivo finale del funnel, qualunque esso sia.